per favore unitevi alla richiesta di massima tutela per i cani del Comune di Cornate d'Adda
SCRIVETE A
ufficio.tecnico@comune.cornatedadda.mi.it, sindaco@comune.cornatedadda.mi.it, urp@comune.cornatedadda.mi.it
INOLTRATE A TUTTI QUELLI CHE CONOSCETE E DIFFONDETE
grazie
Dal primo gennaio 2009 i cani catturati a Cornate d'Adda, dopo 10 giorni di canile sanitario, saranno rinchiusi presso il canile di Pantigliate che si è aggiudicato il servizio di mantenimento randagi grazie ad un bando aggiudicato AL RIBASSO.
A prezzi stracciati pare che il canile offra servizi di altissima qualità, mentre si raccolgono numerose segnalazioni di pessimo trattamento dei cani ospiti .
Il Comune di Cornate d'Adda è stato convenzionato per anni col canile Ca' San Marco dove nessun cane è stato mai affidato.
A seguito della chiusura di Ca' San Marco i cani sono stati assegnati all'Allevamento Fusi di Lissone dove la LEAL svolge la propria attività di volontariato da circa 7 mesi ed il Comune certamente ha potuto constatare l'incremento degli affidi conclusosi con un numero pari a ZERO di cani a carico dell'amministrazione comunale.
Non appena avuta la notizia la LEAL ha intrapreso una serrata campagna adozione per i cani di questo Comune e fortunatamente siamo riusciti ad affidarli tutti con successo.
Erano solo 4 cani, gli ultimi di un gruppo di ben 16 cani che hanno trovato tutti casa grazie al massiccio lavoro dei volontari e in parte anche alla gestione Fusi collaborativa e disponibile.
Tutti cani controllati, curati e sterilizzati a carico della LEAL o dei privati che li hanno accolti in famiglia.
Con nostro grande dispiacere il Comune non ha minimamente considerato il vantaggio ricevuto sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista del benessere dei cani.
Purtroppo i prossimi cani catturati nel territorio di Cornate finiranno necessariamente a Pantigliate e il COMUNE ad oggi NON ha attuato alcuna forma di tutela per i propri cani.
L'allevamento Fusi, pur essendo una gestione privata, offre la massima trasparenza: l'accesso è libero in tutta la struttura, i cani sono visibili per chiunque, gli affidi sono seguiti dalla LEAL che può valutare la qualità delle adozioni, promuovere le sterilizzazioni e monitorare il benessere psicofisico dei cani. I cani escono con i volontari regolarmente dalle gabbie che sono nuove, coibentate e tutte dotate di doppio box interno ed esterno per un migliore riparo dalle intemperie. Sono disponibili ampi giardinetti per far sgambare i cani ed esiste un ambulatorio veterinario per le emergenze. I cani sono tutti socializzati, seguiti e all'occorrenza curati per le diverse patologie dimostrate sempre dai nostri volontari.
Poco è servito allertare l'amministrazione, poco è servito fornire documentazione e testimonianze che comprovano il mantenimento di randagi in condizioni disperate c/o il canile di Pantigliate, poco è servito chiedere di concederci di effettuare un sopralluogo per verificare la veridicità di quanto promesso in fase di gara d'appalto.
Abbiamo richiesto la tutela dei cani dei Cornate e ad oggi NON l'abbiamo ottenuta dato che le nostre richieste si scontrano con le clausole stabilite all'interno del "Regolamento dei volontari" in vigore presso il canile di Pantigliate. Come se il Comune proprietario dei cani, oltre che primo responsabile del loro benessere, sottostasse al volere della struttura che li dovrebbe ospitare, mentre dovrebbe pretendere il massimo controllo sul trattamento riservato ai propri cani.
I canili privati sembrano dettare legge, il lavoro enorme delle Associazioni NON viene puntualmente riconosciuto:
Sono le associazioni che a spese proprie recuperano i cani fisicamente e caratterialmente in modo da renderli affidabili, sostengono i costi per le terapie veterinarie, lavorano nei canili per far passeggiare i cani e conoscerli singolarmente, rendono visibili i cani reclamizzandoli, fanno opera di informazione e sensibilizzazione, concludono le adozioni con un tangibile e facilmente verificabile vantaggio economico per ogni Comune.
La LEAL in soli 7 mesi di attività presso l'allevamento Fusi, ha ridotto del 50% il numero di cani ospiti. Ogni Comune convenzionato può riscontrare l'operato dell'Associazione nei propri tabulati e verificare.
I Comuni devono necessariamente responsabilizzarsi, seguire in prima persona il benessere degli animali, riconoscere l'economicità del lavoro delle Associazioni animaliste serie, specie sul lungo periodo, sostenere il nostro lavoro non solo a parole ma anche coi fatti, investire sulla salute dei cani e non premiare chi si vuole arricchire stabulando i cani in modo poco trasparente e con tempi che rasentano solo le condanne all'ergastolo.
Ricordiamo al Comune di Cornate d'Adda che
- in base all'art. 3 del D.P.R. del 31/3/1979 che la tutela degli animali compete al Sindaco;
- in base all'art. 20 della L.R. 16/2006 i Comuni possono avvalersi dei volontari per verificare l'applicazione della legge stessa
- in base all'art. 4 della L. 291/91 modificato con la L. Finanziaria 2007 i Comuni provvedono a gestire i canili direttamente o tramite convenzioni con associazioni animaliste o con soggetti privati che garantiscano la presenza nella struttura di volontari delle associazioni animaliste
- in base alla Circolare n.5/2001 il criterio di economicità che legittima la scelta della concessione della gestione dei canili non deve esser valutato unicamente come criterio economico, ma deve essere riferito a chi garantisce il benessere animale e le attività dirette al loro affidamento e relativo controllo.
Invitiamo il Comune ad adottare tutti i mezzi a propria disposizione per
- garantire ai cani di sua proprietà il massimo benessere e adottare strumenti di valutazione dello stato di salute degli animali
- garantire la possibilità di adozione per limitare allo stretto necessario il tempo di permanenza in canile
- richiedere la massima trasparenza al canile di Pantigliate che deve poter essere visitato per intero
- garantire l'accesso ai box ai volontari, permettendo loro di fotografare i cani e la struttura di detenzione
- monitorare la qualità della vita dei cani all'interno del canile: box adeguati, cucce, alimentazione, terapie veterinarie, socializzazione, sgambamento.
In caso di impossibilità di verificare le condizioni dei cani in qualsiasi momento richiediamo al Comune di annullare la convenzione col canile di Pantigliate e di ricoverare i cani in altra struttura consona alle esigenze etologiche degli animali.
Il Comune si è preso la responsabilità di spostare i propri cani da una struttura aperta al pubblico, di recente costruzione, con massima trasparenza nella gestione dei cani e con ampia possibilità d'azione per l'Associazione in ogni attività volta a migliorare a vita dei cani in canile.
Chiediamo dunque che se uno spostamento di cani debba essere fatto vengano mantenuti gli stessi livelli di vita dignitosa per gli animali e di possibilità d'intervento per l'Associazione per salvaguardare il benessere animale.
La LEAL ribadisce la propria disponibilità per monitorare il trattamento dei cani all'interno del canile di Pantigliate; non possiamo permettere che con il denaro pubblico si possano alimentare situazioni di maltrattamento o di reclusione prolungata oltre lo stretto necessario.
Richiediamo all'Amministrazione Comunale di Cornate d'Adda di esigere fermamente un trattamento adeguato per i propri cani e garantire che il loro benessere possa essere verificato costantemente, senza cedere ad alcun compromesso con la struttura che ospita gli animali.
In attesa di un sollecito riscontro porgiamo
Cordiali saluti
Catherine Maternini
LEAL Milano
Nessun commento:
Posta un commento